quinta-feira, 21 de maio de 2009

8. IL GIORNO DI RIPOSO

16/05/2009 - 8. IL GIORNO DI RIPOSO - 16 - 22 maggio

Letture: Genesi 2:2,3: Deuteronomio 5:12-15; Isaia 58:12-14; Ezechiele 20:12; Ebrei 4:9-11

 

«Poi disse loro: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato;

perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato"» Marco 2:27,28

 

Se c'è qualcosa nella fede cristiana che risulta davvero fondamentale per gli uomini del XXI secolo, parliamo certamente del sabato, ovvero la medicina di cui hanno disperatamente bisogno milioni di persone malate di stress, problemi cardio-circolatori ed esaurimento nervoso. Offre una via di fuga dalle pressioni senza fine della vita moderna, la possibilità di ricaricare le batterie scariche e di fare mente locale per riordinare le reali priorità della nostra vita. Il sabato ci dice che arriva un momento in cui occorre chiudere la porta della nostra casa e della nostra mente alla confusione e ai rumori del mondo per presentarsi davanti al nostro Creatore, unico a sapere ciò di cui abbiamo bisogno.

«Se esiste un comandamento indispensabile per la gente presa e stressata della nostra epoca, è il sabato. Siamo così occupati a dare un senso alla nostra esistenza e a servire noi stessi da dimenticarci che Dio è l'unico capace di dare significato alla vita. Dimostriamo di confidare in lui riposandoci nel suo santo giorno» - Jon L. Dybdahl, The Abundant Life Amplifier: Exodus, Pacific Press® Publishing Association, Boise, Idaho, p. 186.

 

Uno sguardo alla settimana

Perché il sabato è così importante per noi? Perché il Signore lo ha istituito? Cos'è il tempo sacro? Chi o cosa rende sacro il sabato? Come possiamo fare per rendere l'osservanza sabatica un'esperienza gradevole e densa di significato?

Ci sono due istituzioni basilari per l'umanità che risalgono alla prima settimana di storia della terra: il matrimonio e il sabato, parte intrinseca del piano divino previsto per la felicità dell'uomo. Non stupisca dunque il fatto che, nel corso dei secoli, essi siano stati oggetto di pesanti attacchi da parte del maligno. Dio sapeva quello di cui aveva bisogno l'umanità e così creò il tempo dotandolo di un ciclo perfetto composto da sei giorni «normali», più uno straordinario: il sabato. E da allora quelli che hanno rispettato questo ritmo divinamente istituito ne hanno ottenuto delle benedizioni.

 

Perché Dio stesso si è riposato nel settimo giorno, dopo la creazione del mondo?

Quale termine usa il profeta Ezechiele riferendosi al sabato? Cosa può voler significare? Ezechiele 20:12

«Dio consacrò il settimo giorno, distinguendolo dagli altri, come momento destinato al riposo dell'uomo. Seguendo l'esempio del Creatore, durante quel periodo sacro, ogni essere umano avrebbe cessato le sue attività per contemplare il cielo e la terra e riflettere sul significato della creazione. Ognuno avrebbe potuto scorgere le prove della saggezza e della bontà divine ed esse avrebbero ispirato un sincero sentimento di amore e rispetto per il Creatore… Dio sapeva che il sabato sarebbe stato essenziale per l'uomo perfino in Eden. Un giorno su sette, Adamo e i suoi discendenti avrebbero avuto bisogno di lasciare gli impegni e le occupazioni per osservare e meditare le opere di Dio e la sua bontà, per ricordarsi del Creatore e risvegliare in lui la gratitudine per la possibilità di godere di tutto ciò che li circondava» - PP, pp. 47,48 [33].

 

Qual è la tua esperienza relativa al sabato? Ne apprezzi l'importanza? Contemplando le meraviglie del creato, ti sembra di riuscire a comprendere più profondamente Dio?

La parola santo ritorna nella Bibbia in contesti diversi. Spesso si parla di persone sante, come anche di oggetti e periodi di tempo. Il significato essenziale è «mettere da parte per un uso specifico». I sacerdoti erano santiperché furono scelti per il servizio nel santuario. Maneggiavano vasi e strumenti santi, ritirati dal loro uso secolare per riservarli a un rituale preciso. Una volta che erano stati scelti come santi, non potevano più essere impiegati per l'uso comune, perché destinati a un utilizzo più elevato. Le attività in quei giorni santi dovevano avere corrispondenza con il significato che Dio aveva attribuito a tali momenti.

 

Dobbiamo «ricordarci» di conservare santo il sabato. È Dio che lo rende tale o siamo noi? Qual è la differenza tra le due ipotesi? Genesi 2:3; Isaia 58:13

 

«Il sabato è una straordinaria testimonianza della sovranità di Dio. Egli soltanto può creare ed egli soltanto può rendere sacro qualcosa. Ecco perché gli avventisti si oppongono con forza al cambiamento dal sabato alla domenica quale giorno dedicato al riposo cristiano e all'adorazione, in mancanza di un chiaro mandato divino tale sviluppo non è altro che un affronto al Signore» - Richard Rice, The Reign of God, Andrews University Press, Barrien Springs, Mich., 1997, p. 403.

 

Quale impatto ha l'osservanza settimanale del sabato su chi ha deciso di rispettare questo comandamento? Esodo 31:12,13

 

L'osservanza del sabato è una combinazione di fattori esteriori e interiori. Quando tale osservanza si limita a una questione di apparenze, rispettando un elenco di regole, significa che non ne abbiamo colto la sua vera essenza. Ma, allo stesso tempo, il nostro modo di rispettare questo giorno è visibile agli altri, dice loro che noi siamo diversi e separati. Rappresenta un segno di lealtà nei confronti del nostro creatore e redentore.

 

Dio vuole che il suo popolo sia «santo», vuole cioè delle persone che abbiano consapevolmente scelto di separarsi dalle cose di questo mondo. In che modo osservare il sabato ti aiuta concretamente a essere «separato» dal mondo? Perché accostarsi periodicamente a questo giorno può essere un aiuto anche di fronte alle tentazioni della settimana, quando è importante ricordare che siamo chiamati a essere un popolo santo?

Quando parliamo del comandamento sul sabato, generalmente facciamo riferimento alla versione di Esodo 20, dove esso è ancorato alla creazione del mondo. Ogni sabato ci viene ricordato che Dio è il nostro creatore e che noi siamo sue creature, con tutto ciò che questa gloriosa realtà implica. Ma nella versione dei dieci comandamenti che si trova nel libro del Deuteronomio scopriamo un aspetto aggiuntivo; il sabato settimanale costituisce anche una commemorazione della liberazione di Israele dalla schiavitù in Egitto e quindi, per estensione, da ogni tipo di oppressione da cui l'umanità è libera per merito della grazia di Dio.

 

Leggere Deuteronomio 5:12-15 e confrontarlo con Esodo 20:8-11. Cosa aggiunge l'uno all'altro? Perché i due passaggi sono complementari? Ci sono forse altre cose che dovremmo ricordare a proposito della nostra osservanza di questo giorno? Quali?

 

Il sabato non è solo un segno di creazione, ma anche di redenzione. Ci indica quella salvezza che possiamo avere in Gesù, il quale non si limita a ri-crearci oggi (2 Cor 5:17; Gal 6:15), ma ci offre anche la speranza di un'eternità da vivere in nuovi cieli e in una nuova terra (2 Pt 3:13). Infatti, gli ebrei hanno considerato il sabato un simbolo del «mondo che verrà», che sono proprio i nuovi cieli e la nuova terra. È un'anticipazione settimanale che ci fa pregustare quello che godremo per l'eternità e che deve servire a farci ricordare cosa ci è stato donato in Cristo.

Da un punto di vista più strettamente pratico, il sabato contribuisce a liberarci dalla schiavitù dell'orologio e del calendario; molti individui sono anche in balia di computer e telefoni cellulari, mentre altri non riescono quasi a separare il lavoro dal tempo libero. È come se la vita moderna pretendesse da noi una reperibilità costante e la prontezza a essere catapultati in qualsiasi momento nel nostro contesto lavorativo. Il sabato è l'antidoto perfetto a questo morbo, che minaccia ogni forma di vero riposo, sia fisico sia spirituale.

«Mettere da parte un sabato santo significa poter lasciar perdere per un giorno alla settimana la nostra produttività e i nostri obiettivi. La cosa più elettrizzante di questa abitudine è che modifica il nostro atteggiamento per tutto il resto della settimana. Ci libera dalle preoccupazioni sulle cose che dovremo fare nei giorni a seguire. Inoltre, quando poniamo fine alla nostra inutile rincorsa dietro al vento, possiamo davvero riposarci e imparare a deliziarci in altri modi» - Marva J. Dawn, Keeping the Sabbath Wholly, William B. Eerdmans Publishing Company, Grand Rapids, 1996, p. 19.

Isaia 58:12-14. Quali principi che riguardano l'osservanza del sabato possiamo trarre da questi versetti? In che modo possono aiutarci a vivere più compiutamente le benedizioni riservate da Dio a chi si ricorda del sabato nel modo giusto?

Purtroppo, molti avventisti non godono pienamente il sabato divino; alcuni ricordano con profonda frustrazione il clima che si respirava in quel giorno nella casa dei genitori. Anche nelle nostre istituzioni, l'osservanza sabatica può lasciar molto a desiderare. Si suppone che regole e regolamenti servano ad assicurare la preservazione della sua sacralità; alcune di queste regole si basano su principi biblici, ma molte di loro, all'atto pratico, sono molto più legate alla tradizione e alla cultura che non al principio del «così parla il Signore».

Il sabato non deve mai essere un giorno principalmente associato a divieti e restrizioni; se cerchiamo un modello da seguire, lasciamoci ispirare dall'esempio di Gesù.

 

Leggere con attenzione i seguenti versetti per vedere in che modo Gesù ha osservato il sabato, il settimo giorno santo. Marco 2:23-3:6; Luca 4:16; 6:1-11

«Come l'opera del cielo è incessante, così gli uomini non dovrebbero mai cessare di fare il bene. Il sabato non è stato inteso come un tempo di inattività oziosa. Ciò che la legge proibisce nel giorno di riposo del Signore, è il lavoro ordinario, che ha per scopo il guadagno dei mezzi di sostentamento; e nessun lavoro destinato a procurare piacere mondano o profitto economico è legale in quel giorno. Come Dio ha cessato la sua attività creatrice, si è riposato di sabato e ha benedetto quel giorno, così l'uomo deve lasciare le occupazioni della vita quotidiana e consacrare quelle ore al riposo ristoratore, all'adorazione e alle opere di bene. Guarendo un malato, Cristo era in perfetta armonia con la legge. Egli onorava il sabato» - DA, P. 207 [146].

 

Prova a immaginare come dovrebbe essere il sabato «perfetto». Come lo osserveresti? Cosa potresti avere a disposizione, diversamente da ogni altro giorno della settimana?

Osservando il sabato, spesso veniamo accusati di cercare con questo atto di costruirci la nostra strada per il paradiso. Come reagiamo davanti a questa frequente insinuazione? Rileggiamo il comandamento sul sabato come viene riportato in Esodo 20. Che cosa ci dice di fare? Di riposarci, insieme ai nostri figli, ai nostri servi, ai nostri animali e persino agli estranei in mezzo a noi. Ruota tutto intorno al riposo.

Ecco una semplice domanda: com'è possibile che l'unico comandamento devoto al riposo - quello che specificatamente esprime il suo valore e ci dà l'opportunità di sperimentarlo – sia stato trasformato nel «nuovo patto», simbolo delle opere? L'unico comandamento che per sua natura riguarda il riposo è diventato, agli occhi di tanti, la metafora della salvezza per opere? Cosa c'è di sbagliato in questa immagine?

In realtà, ben lungi dall'essere simbolo delle opere, il sabato rappresenta l'immagine biblica del riposo eterno che il popolo di Dio ha sempre trovato nel Padre celeste.

 

Ebrei 4:9-11. Quale messaggio sul sabato emerge da questa lettura?

Dall'Eden di Adamo ed Eva prima della caduta al riposo del Nuovo patto che il popolo di Dio ottiene grazie all'opera redentrice di Cristo, il sabato rimane una manifestazione in tempo reale del riposo che Gesù offre a ciascuno di loro. In Matteo 11:28-30 il Messia ci invita a trovare riposo in lui; egli ci darà un riposo che trova la propria espressione nel giorno universale del sabato.

Chiunque può dire di avere riposo in Cristo e di essere salvato per grazia; ma l'osservanza del settimo giorno è l'espressione visibile di quel riposo, una parabola vivente di ciò che significa essere rivestiti della sua grazia. Il nostro riposo settimanale dal lavoro secolare diventa simbolo del riposo che troviamo nell'opera ultimata per noi da Gesù. La nostra ubbidienza a questo comandamento equivale a dire: «Siamo così certi di essere salvati in Cristo, così decisi e sicuri di quello che ha fatto per noi da poterci riposare in maniera del tutto particolare da ogni nostra mansione perché sappiamo quello che Cristo ha conquistato attraverso la sua morte e la risurrezione».

Il sabato è una manifestazione del nostro riposo in Gesù molto reale, espressiva e tangibile. Non dobbiamo viverlo a parole, ma esprimerlo concretamente in un modo che è precluso a chi non osserva il settimo giorno del Signore.

Patriarchi e profeti, «La legge proclamata al Sinai», pp. 303-310 [251-261]; La speranza dell'uomo, pp. 281-289 [203-209].

 

«Nel vangelo di Marco (2:27), Gesù sollevò la questione dello scopo del sabato. Il sabato non costituiva un fine in sé… fu pensato per la benedizione dell'uomo, un giorno da dedicare al riposo fisico, ma anche alla pratica spirituale. I farisei vivevano questo giorno come se l'uomo fosse stato creato per servire il sabato, quando invece era quest'ultimo che veniva incontro alle loro esigenze. R. Shim 'on ben Menaysa, nel 180 d.C. fece quest'affermazione (simile a quella di Gesù): "Vi è stato donato il sabato ma voi non vi siete sottomessi a esso"» - Walter F. Spechi, «The Sabbath in the New Testament», in Kenneth A. Strand, ed., The Sabbath in Scripture and History, Review and Herald® Publishing Association, Washington, D.C.,1982, p. 96.

 

Domande per la discussione

1. Confrontare le varie descrizioni di come dovrebbe essere il sabato «perfetto». Cosa si può fare per avvicinarsi il più possibile a quell'ideale?

2. Nel corso della settimana è stato fatto notare come alcune regole e restrizioni che applichiamo al sabato derivino più dalla tradizione che dalla Parola di Dio. Discutere quali possono essere queste regole create dall'uomo e quali sono invece quelle di origine biblica. Come individuarle?

3. In che modo possiamo dimostrare meglio al mondo che il riposo speciale godibile in Cristo grazie al sabato è la manifestazione concreta della sua grazia nella nostra vita? Quali atteggiamenti potrebbero generare delle false impressioni negli altri?

In sintesi

IL SABATO È IL DONO DI DIO ALL'UMANITÀ. RAPPRESENTA L'ANTIDOTO PERFETTO ALLO STRESS TIPICO DEL NOSTRO TEMPO. È UN PERIODO MOLTO PRECISO CHE IL SIGNORE HA RESO «SANTO» PER NOI. QUESTO GIORNO PUÒ, CON IL GIUSTO APPROCCIO, ESSERE UNA FONTE DI RIPOSO FISICO E SPIRITUALE E UN MOMENTO DI GRANDE GIOIA. L'ESEMPIO ULTIMO DELLA VERA OSSERVANZA DEL SABATO È GESÙ, IL QUALE SI DEFINIVA SPESSO SIGNORE DEL SABATO.

FONTE: http://avventisti.it/sito/bibbia_dettagli.asp?id=433