sexta-feira, 15 de abril de 2011

Guida allo studio settimanale della Bibbia

Guida allo studio settimanale della Bibbia

Argomento di questo trimestre: 
> Oltre le apparenze

 

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09/04/2011 3. UN ABITO D'INNOCENZA
Letture: 2 Timoteo 3:16,17; Luca 21:36; Genesi 2:20-25; 2:15-17; 3:6-11,21   «Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e fem...
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02/04/2011 2. PRIMA MAGNIFICATO, POI RIPUDIATO
Letture: Giovanni 1:1-3; Colossesi 1:16,17; Ezechiele 28:12-19; Deuteronomio 8:1-18; Isaia 14:12-14; 2 Corinzi 11:14   «Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finc...
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26/03/2011 1. NEL TELAIO DEL CIELO
Letture: Isaia 64; Romani 3:21-31; 4:1-7; 6:1-13; Filippesi 3:3-16   «Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti» Romani 4:7   «C...
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INTRODUZIONE

Oltre le apparenze

Siamo sommersi dai simboli; il linguaggio e i pensieri sono simboli, rappresentazioni di cose che vanno oltre le cose visibili. La lingua, la cultura, la società, la politica arrivano a noi filtrate in qualche modo da simboli: bandiere, icone, foto, slogan, idiomi, arte, prosa, scultura, danza, riti e abitudini con significati che spesso variano da luogo a luogo. Anche la Bibbia è ricca di simboli. 
In Genesi 2, Dio istituì il settimo giorno come simbolo dell'opera creativa. La prima promessa di salvezza per l'umanità smarrita fu comunicata tramite simboli: progenie, capo, calcagno (Gn 3:15), riferimenti chiari a una realtà ben superiore a quella rappresentata. Anche quando Dio disse a Caino: «La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra» (Gn 4:10), si espresse con simboli. Essi sono sparsi in tutta la Bibbia: l'arcobaleno dopo il diluvio (Gn 9:13), i sogni di Giuseppe (Gn 37:1-11), i tre angeli di Apocalisse 14, l'intero sistema del santuario dell'antico patto (Ebrei 9), il pane e il vino della cena del Signore (Mc 14:22-25). 
Ovviamente, abbiamo una certa familiarità con il simbolismo profetico di Daniele: un leone alato (Dn 7:4), una bestia con i denti di ferro (Dn 7:7), un capro che «percorreva tutta la terra senza toccare il suolo» (Dn 8:5), una statua con i piedi di ferro e argilla (Dn 2:33). Anche in questo caso, siamo in presenza di realtà più grandi. E poi troviamo lo straordinario simbolismo della prosa biblica: «Chi ha misurato le acque nel cavo della sua mano o preso le dimensioni del cielo con il palmo? Chi ha raccolto la polvere della terra in una misura o pesato le montagne con la stadera e i colli con la bilancia?» (Is 40:12). Oppure qualcosa di semplice come, «le parole dette a tempo sono come frutti d'oro in vasi d'argento cesellato» (Prv 25:11). Che dire, invece, delle parabole raccontate da Gesù? La pecora smarrita (Lc 15:1-6); l'uomo ricco che brucia all'inferno (Lc 16:22-31); l'invito alle nozze (Mt 22:1-13) e le dieci vergini (Mt 25:1-13), sono tutte rappresentazioni simboliche di concetti che, nella loro essenza, hanno poco o niente a che vedere con i loro simboli (Cristo è venuto per dare la vita eterna agli uomini peccatori, non a recuperare gli animali perduti di una fattoria).

Questo trimestre ci soffermeremo su un simbolismo particolare: l'immagine del vestito. Esamineremo gli abiti indossati dalle persone che incontriamo nella Bibbia e il loro vero significato, le verità che simboleggiano, le grandi realtà alle quali rimandano e gli insegnamenti che noi possiamo trarne. Dal completo fantasioso di Lucifero in cielo alle vesti sudicie della nostra giustizia, dagli indumenti di pelle d'animale di Adamo ed Eva nell'Eden agli «splendidi abiti» citati in Isaia, la Scrittura ricorre a immagini tratte dal mondo dell'abbigliamento per veicolare verità riguardanti il peccato, l'orgoglio, la giustizia, la salvezza, la giustificazione, la risurrezione e la vita eterna in Cristo.

 

FONTE: http://avventisti.it/sito/bibbia.asp