Guida allo studio settimanale della Bibbia
Argomento di questo trimestre:
UN POPOLO IN CAMMINO
![]() | Ulteriore materiale per lo studio settimanale > Schede sintetiche per i monitori > Manuale Teacher Edition > Cartine e Statistiche > PowerPoint d'ausilio alla lezione >>> clicca qui <<< > Video dalle Missioni >>> clicca qui <<< Archivio: III trimestre 2009 >>> clicca qui II trimestre 2009 >>> clicca qui I trimestre 2009 >>> clicca qui IV trimestre 2008 >>> clicca qui |
Pagina di 1: << 1 >> bibbia presenti: 13 |
INTRODUZIONE Un popolo in cammino Nel libro dell'Esodo il Signore descrive la nascita di una nazione; nel libro dei Numeri si coglie un'altra dimensione: il popolo di Dio in movimento. Israele deve muoversi e prendere possesso della terra promessa; promessa non in virtù dell'insita santità o bontà di quel popolo, ma solo grazie alle parole pronunciate da Dio ad Abraamo: «Tutto il paese che vedi lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre...» (Gn 13:15-17). Direttamente legato a questa promessa c'è la sua condizione di potente esercito del Signore, un'armata conquistatrice che non poteva essere sconfitta da nemici esterni, poiché Dio, il creatore dei cieli e della terra, era in mezzo a loro. E grazie a questa presenza, Israele non è solo esercito, ma un esercito santo dal quale ci si attende che agisca di conseguenza. Ma il potente, straordinario e vittorioso esercito, sospeso ai confini della terra promessa, viene sconfitto e non dai cananei ma dal suo interno. Satana sapeva che fino a quando avesse ubbidito al Signore, confidato in lui e vissuto per fede osservando i suoi comandamenti, non avrebbe avuto alcuna possibilità contro quel popolo. L'unica cosa che poteva fare, perciò, era manipolarli per farli agire contro se stessi. Ci riuscì. Ellen G. White scrive: «Dobbiamo temere molto più ciò che viene dall'interno che non dall'esterno. Sono molto più consistenti gli ostacoli alla forza e al successo provenienti dalla chiesa stessa rispetto a quelli del mondo» 1SM, p. 122. Anche noi siamo un popolo in movimento teso al raggiungimento della terra promessa e chiamato da Dio, quindi, che lezioni trarre dal questo libro? Per esempio, l'organizzazione scelta dal Signore per il campo, o l'assegnazione di compiti a sacerdoti e leviti. Imparare dalle feste e dalle cerimonie relative al servizio del santuario; dai lamenti e dalla voglia degli israeliti di tornare in Egitto, definito «la terra dove scorrono latte e miele». Oppure, dalla lebbra di Miriam, dalla fede di Caleb, dall'intercessione di Mosè, dalla ribellione di Cora e persino dall'asino recalcitrante di Balaam. «Ora, queste cose avvennero loro per servire da esempio e sono state scritte per ammonire noi, che ci troviamo nella fase conclusiva delle epoche. Perciò, chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha còlti, che non sia stata umana; però Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscirne, affinché la possiate sopportare» (1 Cor 10:11-13). Forse, la principale lezione che possiamo apprendere dal libro dei Numeri è che Dio adempierà alle sue promesse. Che lo faccia servendosi di noi, nonostante noi o senza di noi, le promesse si compiranno. Letto alla luce della croce e del nuovo patto, il libro dei Numeri rivela come Dio abbia già fatto la sua scelta su di noi. L'unico dubbio rimasto è: quale sarà la nostra scelta su di lui? |